A pòrla a tùre

il libro in breve

Autore: Sangiuliano

Titolo: Nuovo Bestiario

Collana: I Fuoricollana

ISBN-13: 978887536481-6

Anno di pubblicazione: 2022

Numero di pagine: 88

Formato: 12×21 cm

15,00 

Per saperne di più

L’autore

Sangiuliano (Roma 1942) è critico letterario e filosofo dell’arte, storico e teorico della canzone, filologo classico e pedagogista.
Ha pubblicato in poesia: Geometria del cuore (1976), Il presente impossibile (1978), Notizie dall’uomo (1980), Bestiario ’80 (1980), Erbario ’81 (1981), Inventario con lessico (1983), Ordine chiuso (1983), Ipotesi di lettore (1985), Teorema fragile con argomenti (1988), Il serpente a sonetti (1988), Ode a Balzani (1992), Palme e altro mondo (1996), Tre malumori (2005), Le ragioni del canto (2008), Atlante privato (2009), Studio d’orchestra (2010), Emozioni esplicite (Joker, 2014); Il fondo del barile (Joker, 2020); come narratore: Roma d’autore. Memorie, canti e incanti di una città (2009); come saggista: Il mito America. Hollywood e Fitzgerald (1983), Quando Roma cantava. Forma e vicenda della canzone romana (1986, ripubblicato in versione aggiornata e ampliata da Joker, Novi Ligure 2011), Balzani fra spettacolo e folklore (1986), Il tempo della finzione. Modi e orizzonti della creatività (Premio Internazionale Città di Marino, 2004); come antologista: Eidolon. Le rovine e il senso (poesia italiana contemporanea,1983), Tanto pe’ cantà (canzone romana, 1994), I giorni della Fenice (poesia contemporanea mediterranea, 1999), Canzoniere per Borges (poesia italiana contemporanea, 1999).

I testi

Giochi molto catturanti e pieni di verve freschissima e refrigerante sono sia nella prima, sia in questa seconda raccolta di apparizioni veloci e fortemente icastiche esposte da Sangiuliano. Come su un’affollata passerella, c’è tutto un drammatico scorrere di figure e di gesti di esistenze svariate e tutte germinanti di inserimenti e di comparse, che si affacciano nella quotidianità, meravigliandosi di sé e del tutto, accettando a volo l’occasione di esserci e di avere un ruolo nel dramma affastellato, contraddittorio e sostanzialmente buffo della quotidianità. Si tratta del lombrico sotto la pioggia, del camaleonte smanioso di ruoli politici e oggettivamente eccentrici, di iguana in panni non suoi, ma che sono nettamente suoi se riesce a ornarsene, di colibrì impegnati a detessere con estrema abilità e tanta pazienza tessuti nella siepe per ottenere disegni graziosi e iridescenti, di pinguini che avanzano con improbabili mosse e composizioni di eleganza, di sogliole destinate, lo vogliano o no, a soffrire in costanza una condizione di stiratura del corpo imposta dal Signore, della capra impegnatissima a cercarsi diabolicamente invasata vie di selvaggia evasione.

 

Nasce politico il camaleonte
con lingua lunga, e mangia a mano a mano
che indovina il colore.

Maschilista il fagiano s’è preso tutto,
lasciando solo l’onere della cova
alla grigia compagna, ma paga il prezzo
d’ogni netto bersaglio.

Sgualcito nella cotica e assonnato
in permanenza pisola il mastino
napoletano e ringhia per far contento
un padrone vigliacco.

Verde d’invidia rosica il coccodrillo,
e scodonzola greve recriminando
perché non può permettersi la cinghia
di marxista italiano.

La cicala scogliona nei pomeriggi
assolati frinendo a prendere in giro
le formiche sudate incredibilmente
ignorando il destino che le riserva
lo sfanculo d’inverno.